Le misure di pensione anticipata in Italia sono quasi infinite: la legge Fornero è una ma le “scappatoie” per evitarla sono tante. Attenzione però a non commettere un certo banale errore o finirai in guai grossi con l’Inps.
Fatta la Legge…fatte le “vie di fuga”! In effetti, a ben vedere, le “vie di fuga” per evitare la legge Fornero sono talmente tante che lo stesso Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato, qualche tempo fa, che ormai non ha quasi più senso parlare di superamento della Fornero poiché, nei fatti, è già stata superata.

A ben vedere o, meglio, a ben contare, le misure di pensione anticipata attualmente in vigore nel nostro Paese sono moltissime. Il Governo di Giorgia Meloni, per quanto abbia precisato di non poter agevolare troppe uscite anticipate dal mondo del lavoro, ha riconfermato anche per quest’anno tutte le opzioni già in vigore nel 2024.
Tra le misure più “ambite” c’è sicuramente Ape sociale: misura nata nel 2017 ma mai entrata a far parte delle misure strutturali. Ape sociale è una delle misure più ambite poiché consente di lasciare il lavoro ad appena 63 anni e 5 mesi e con un requisito contributivo piuttosto basso, infatti sono sufficienti 30 anni di contributi. Ma attenzione perché percorrere questa strada può avere risvolti anche rischiosi.
In pensione con Ape sociale: non fare mai questo errore o perdi tutti i soldi
Il Governo di Giorgia Meloni, per il 2025, ha riconfermato tutte le misure di pensione anticipata che erano già presenti nel 2024: questo significa che i contribuenti avranno diverse possibilità per uscire dal lavoro con qualche anno di anticipo rispetto alla legge Fornero. Ma attenzione a quale misura si sceglie di sfruttare perché alcune hanno delle “insidie” nascoste.

Come spiegato nel paragrafo precedente, Ape sociale nacque nel 2017 per consentire a determinate categorie di smettere di lavorare con qualche anno di anticipo. Questa misura consente di accedere alla pensione quasi 4 anni prima rispetto alla legge Fornero e, inoltre, a differenza, ad esempio, della pensione anticipata ordinaria o di Quota 103, può essere fruita anche da chi ha solo 30 anni di contributi. Ape sociale non si rivolge proprio a tutti ma solo a:
- caregivers;
- disoccupati;
- lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%;
- coloro che svolgono lavori usuranti.
C’è un piccolo dettaglio di questa misura che pochi conoscono: a differenza della pensione di vecchiaia o della pensione anticipata ordinaria o di Quota 41, Ape sociale non è cumulabile con il reddito da lavoro. In parole povere chi va in pensione con Ape sociale poi non può rimettersi a lavorare come dipendente, nemmeno per pochi giorni.
Infatti se una persona commette questo errore – non necessariamente lo fa apposta, a volte una persona semplicemente può non sapere questa regola – dovrà restituire all’Inps tutti i soldi erogati fino a quel momento. E’, tuttavia, possibile svolgere un’attività occasionale in forma autonoma fino ad un massimo di 5000 euro all’anno.