Ti sembra di non avere mai tempo? Con la tecnica dell’uovo fai tutto senza stress

Il problema non è il tempo che abbiamo, ma quello che decidiamo di farne: basta un uovo, una penna e un taccuino.

Quante volta ci siamo fermati a pensare – tempo permettendo, intendiamoci – e ragionando sulla nostra giornata ci siamo resi conto di aver perso un sacco di ore senza nemmeno accorgercene, tanto che non siamo riusciti a svolgere tutte le mansioni prefissate? Capita a tutti, nessuno escluso.

Orologio e penti di domanda
Ti sembra di non avere mai tempo? Con la tecnica dell’uovo fai tutto senza stress – tamoravenna.it

Tra casa, lavoro e famiglia non è semplice far coincidere tutto in un epoca che ci vorrebbe sempre al top. Cambiando caso, possiamo prendere un impiegato o un libero professionista, che si rende conto di metterci più tempo del dovuto per portare a termine un progetto.

Insomma, le situazioni sono delle più variegate, ma tutto ciò che le accumuna rimane quell’acerrimo, insormontabile e al contempo preziosissimo tempo. Che ci piaccia o meno sentircelo dire, noi lo sprechiamo. E no, non è sprecarlo guardare il soffitto per mezz’ora (a meno che questo non si faccia come procrastinazione, questo è tempo dedicato a noi stessi); perdere tempo significa non saperlo cavalcare, ma venirne travolti. Per questo è importante conoscere una – anzi due – tecniche che possono fare al caso nostro.

La tecnica dell’uovo per riappropriarsi del proprio tempo

La tecnica dell’uovo è un’alternativa del nome alla più nota tecnica del pomodoro, sviluppata negli anni ’80 da Francesco Cirillo, che noi combineremo con l’Autofocus. Le due tecniche possono essere utilizzate in qualsiasi attività, dalle pulizie al lavoro, e la loro forza è proprio l’unione.

Timer da cucina a forma di uovo
La tecnica dell’uovo per riappropriarsi del proprio tempo – tamoravenna.it

Il principio della prima è simile alla tecnica del pomodoro: si suddivide il tempo in sessioni intense di 25 minuti (l’uovo non è altro che il classico timer da cucina da regolare), seguite da 5 minuti di pausa. Dopo quattro cicli, si fa una pausa più lunga, tra i 15 e i 30 minuti. Questo approccio, seppur sembri dispersivo, aiuta a mantenere alta la concentrazione, prevenendo il sovraccarico mentale e le distrazioni.

Così facendo, si completano più attività senza ansia, alternando momenti di impegno intenso a brevi pause rigeneranti. Il tempo non diventa più un nemico, ma uno strumento per una routine più equilibrata e meno stressante.

L’altra strategia utile è il metodo Autofocus di Mark Forster, che si basa sull’istinto e la motivazione momentanea per scegliere su cosa concentrarsi. Si scrivono tutte le attività su un quaderno, senza iniziare subito a farle. Si scorrono velocemente fino a quando una di esse attira l’attenzione, a quel punto ci si dedica a quella, senza pressioni temporali. Se non si completa, si sposta alla fine della lista e si ripete. Questo metodo, preso singolarmente, evita il senso di oppressione tipico degli impegni.

Combinando entrambe le tecniche, otterremmo risultati migliori e avremmo così più tempo per ciò che amiamo – sì, anche guardare il soffitto.

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