Allarme a Ravenna, aria irrespirabile e inquinamento oltre ogni limite consentito

Il report di Legambiente sulla qualità dell’aria nelle città italiane ha evidenziato come siano ancora molti i passi da fare: tra le città che necessitano di maggiori correttivi c’è Ravenna, dove il limite di PM10 giornaliero è stato superato ben 37 volte durante il 2024.

L’impegno profuso dall’Unione Europea per migliorare l’impatto negativo dell’uomo sull’ambiente è costante, ma per il momento l’Italia non sta riuscendo ad adeguarsi alle nuove direttive green che mirano alla riduzione dell’inquinamento da polveri sottili e biossido di azoto all’interno dell’area urbana.

Auto in coda
Allarme a Ravenna, aria irrespirabile e inquinamento oltre ogni limite consentito – tamoravenna.it

A dimostrare come siano ancora tanti i passi da compiere al fine di garantire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e di ridurre l’impatto ambientale dell’uomo è il report “Mal d’Aria di Città 2025” presentato da Legambiente. L’associazione ambientalista ha raccolto i dati sull’inquinamento urbano in 98 capoluoghi italiani, riscontrando come ben 25 città abbiano superato i limiti di emissione di PM10.

Il dato riscontrato è di un superamento del limite che ha una media nazionale di 35 giorni all’anno (contro i 10 consentiti) con emissioni superiori ai 50 microgrammi/metrocubo. Quanto riscontrato evidenzia come siano ancora necessari interventi sul miglioramento del sistema di trasporto cittadino che deve diventare sostenibile, efficiente e accessibile a tutte le fasce della popolazione.

Legambiente ci tiene a sottolineare come i dati raccolti siano la dimostrazione che quello dell’inquinamento dell’aria sia un problema diffuso e strutturato su tutto il territorio nazionale, ben più pressante di quanto le amministrazioni comunali e regionali vogliano ammettere, soprattutto in vista dei limiti ancora più restrittivi che l’Unione Europea imporrà a partire dal 2030.

Ravenna tra le città con il maggior tasso di inquinamento da PM10

Tra le regioni che escono peggio dal report di Legambiente c’è sicuramente l’Emilia-Romagna, in cui ben 5 città su 9 hanno sforato ampiamente i limiti di emissione giornaliera di PM10 nel 2024. A vincere il non esaltante primato di città con il maggior numero di sforamenti dei limiti di emissione di polveri sottili è Modena con 52 giorni.

Uomo con mascherina indosso
Ravenna tra le città con il maggior tasso di inquinamento da PM10 – tamoravenna.it

A seguire ci sono ex aequo Piacenza e Rimini con 40 giorni sopra il limite di emissione di PM10, quindi Ferrara con 38 e Ravenna con 37. I dati tuttavia non sono esclusivamente negativi, soprattutto se si vanno a guardare le medie annue: nessuna delle città dell’Emilia-Romagna ha superato i limiti annui di emissione di polveri sottili in vigore (40 µg/mc).

Tuttavia la preoccupazione di Legambiente riguardo questo aspetto è legata al prossimo futuro. A partire dal 2030 infatti, il limite annuo di emissione verrà dimezzato (µg/mc), il che implica che in media le città romagnole dovranno ridurre del 17% le emissioni di polveri sottili entro quella data.

Positivo ma cauto il commento del presidente di Legambiente Emilia-Romagna Davide Ferraresi a ‘Ravennatoday.it’: “I dati per la nostra regione non sono del tutto negativi, le azioni messe in campo in questi anni stanno dando risultati. Occorre però essere più incisivi, perché al 2030 mancano solo 5 anni”.

Per riuscirci, a suo avviso, bisogna ulteriormente potenziare e migliorare il trasporto pubblico e abbandonare progetti che potrebbero andare in direzione contraria a quella intrapresa. Il riferimento è alla costruzione di nuovi tratti autostradali e all’allargamento di quelli già esistenti, ai quali bisognerebbe preferire un potenziamento dei sistemi di trasporto ferroviario.

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