Si profilano davvero aumenti in busta paga nel 2025 che è da poco iniziato? La prospettiva non è purtroppo positiva per tutti.
Il costo della vita è ormai diventato sempre più alto, per questo sono tante le persone in difficoltà economica, che arrivano quasi stremate alla fine del mese non riuscendo a gestire anche le spese che un tempo erano di normale amministrazione. In casi simili non può che essere provvidenziale pensare di poter avere un aumento in busta paga in questo 2025 che è da poco iniziato, come ventilato recentemente sui media, permettendo così a molti di tirare un sospiro di sollievo all’idea che questa possa diventare un’opportunità davvero concreta.
Ma sarà davvero così o si tratta di qualcosa che sarà possibile solo per alcune categorie di persone? Purtroppo, come spesso capita in situazioni simili alcuni si troveranno di fronte a una sorpresa piuttosto amara, che non può che aumentare la preoccupazione in tante persone.
Il mese di febbraio è iniziato da poco, è proprio in questi giorni che si riceveranno gli stipendi di gennaio, la prima busta paga ufficiale del 2025, che può quindi permettere di capire se ci sia stata una variazione nell’importo percepito con questo nuovo anno. In tanti si aspettavano un cambiamento in positivo, grazie alle nuove regole del taglio del cuneo fiscale come descritto nella Legge di Bilancio 2025, che ha portato a passare da uno sgravio contributivo, non più riconosciuto a una revisione dell’imposta dovuta.
La misura introdotta porta al riconoscimento di un nuovo trattamento integrativo o di un aumento della detrazione per redditi da lavoro dipendente. L’entità della variazione varia però a seconda del reddito, per questo non è uguale per tutti. Anche chi non avrà variazioni nel lordo potrebbe quindi vedere una differenza nel netto rispetto al recente passato, ma con la possibilità concreta che l’importo percepito possa essere più basso.
Questo non sarà però l’unico aspetto che potrebbe colpire in negativo alcuni lavoratori non appena si troveranno tra le mani la prima busta paga del 2025. Tra i provvedimenti che sono stati approvati dal governo c’è infatti anche la cancellazione delle detrazioni per figli a carico sopra i 30 anni, oltre a una diminuzione della platea che avrà diritto al bonus mamme, che ora spetta solo alle donne lavoratrici ma che hanno almeno tre figli, di cui uno minorenne. E’ invece ancora tutto a stabilire il destino delle lavoratrici che hanno solo due figli, e di cui almeno uno di età inferiore ai 10 anni, tutto sarà più chiaro solo quando sarà diffuso il decreto attuativo, ma su questo non ci sono ancora certezze.
ll nuovo trattamento integrativo che sàrà inserito nella busta paga 2025 si aggiunge così all’ex bonus Renzi già applicato per coloro che guadagnano fino a 15.000 euro l’anno, aumentando la detrazione sul reddito. Le differenze cambiano quindi a seconda dello stipendio che si percepisce, la situazione migliore riguarderà chi si avvicina ai 20 mila euro, in questo caso sarà possibile un incremento di circa 80 euro al mese.
Sopra i 32.000 la detrazione si riduce progressivamente fino al raggiungimento della soglia di 40.000 euro. Se si vuole avere un’idea più precisa della situazione basterà fare riferimento a una formula: 1.000 * [(40.000 – Reddito complessivo)]/8.000.
Le persone che potranno avere un reale miglioramento saranno quelle che vanno dai 35 mila euro in su, che erano già state escluse dallo sgravio contributivo. Chi si avvicina invece ai 35 mila euro, invece, potrebbe avere circa 45 euro in meno sullo stipendio netto. A questo si aggiunge chi potrebbe perdere altri 80 euro a causa dell’eliminazione delle detrazioni per figli a carico con più di 30 anni. Insomma, le prospettive non sono purtroppo buone per tutti.
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